sabato 31 gennaio 2009


TUTTO
SUO
PADRE
TUTTO SUA MADRE

giovedì 29 gennaio 2009

Lele con la mamma






Lele con la mamma Stefania sulla strada di casa.





Quando siamo arrivati non c'erano strade né marciapiedi; l'acqua mancava quasi sempre e la luce andava e veniva.

Pian piano le cose migliorano anche qui da noi, anche se c'è ancora tanto da fare.

giovedì 1 gennaio 2009

Riprendere a camminare

Esmeraldas, dicembre 2008

In quello stesso giorno
due discepoli erano in cammino per un villaggio
distante circa sette miglia da Gerusalemme,
di nome Emmaus,
e conversavano di tutto quello che era accaduto.
Mentre discorrevano e discutevano insieme,
Gesù in persona si accostò e camminava con loro.
(Luca 24, 13-15)

Riprendere a camminare per le strade del barrio, dopo nove mesi di assenza, non è facile.
Stiamo cercando di metterci accanto alle persone che hanno continuato a “camminare” in questo tempo, in silenzio e seguendo un cammino segnato da chi è rimasto e, nello stesso tempo, cercando di comprendere com'è andata durante la nostra assenza, individuando anche eventuali tensioni e difficoltà vissute. Ed è bello scoprire come lo Spirito ha operato in nostra assenza e vedere i piccoli miracoli accaduti.
Comunque sia andata, è andata bene, perché si è continuato a camminare e a camminare insieme; in parrocchia e nel quartiere, nella preghiera e nel servizio. Certamente ed ovviamente lo stile del camminare è e resta esmeraldegno (grazie a Dio!) che vuol dire diverso dal nostro. Vuol dire anche che siamo noi a doverci adeguare ad un ritmo differente, segnato più che dall'importanza del traguardo, dal gustare i passi, il percorso e lo stare insieme; nel rispetto delle differenze e nell'accoglienza delle povertà (di mezzi e strumenti, economiche e materiali, culturali e caratteriali,...).
E Così, sentiamo che il Signore continua a chiederci di cambiare,... cambiare il nostro modo di vedere, le nostre certezze e convinzioni, i nostri progetti e desideri,... per fare spazio agli altri, ai poveri, a coloro che forse pur non avendo una “formazione adeguata” (molti non sanno neppure leggere!) sono stati chiamati da Gesù “beati”.
Da quando siamo arrivati stiamo parlando con le persone e stiamo, con molta discrezione, riprendendo il nostro “posto”; con calma, senza urgenza. Nel frattempo tutto continua come se ancora non ci fossimo. In questo modo ci sembra di rispettare le persone che, con sacrificio e superando limiti e paure, hanno apportato a questo camminare insieme, tanti piccoli passi. Ed è questo quello che vogliamo, tanti piccoli passi. Siamo certi, avendolo vissuto in questi sei anni ad Esmeraldas, che i passi grandi o i salti in lungo, così come i cambiamenti bruschi e continui, lasciano indietro proprio le persone più deboli e bisognose che, invece, hanno bisogno di qualcuno a cui appoggiarsi, qualcuno capace di “andare al passo”. Ed è proprio in questo camminare che la presenza di Gesù si incarna in opere di fede, speranza e carità,... piccole o grandi che siano.
Abbiamo lasciato che tutto andasse avanti come lo abbiamo trovato al nostro arrivo. Così è stato con il catechismo, la Catechesi del mercoledì, la formazione delle Lamparas, i Gruppi Biblici barriales, la Novena di Natale, la Festa della Famiglia del 25 dicembre. Siamo stati presenti accogliendo ed accettando le proposte, le idee, il fare ed il dire dei volontari ed animatori del gruppo ed accompagnando con una presenza discreta. Abbiamo ritrovato un gruppo più maturo e consapevole.
Insomma, un piccolo “miracolo” quotidiano che per essere riconosciuto come tale ha bisogno di essere visto con gli occhi della fede e del cuore. Si tratta di “piccole cose”: catechisti che per sei anni sono stati costanti nell'impegno e nella testimonianza, pur essendo molti di loro “iniziati” al cristianesimo proprio sei anni fa in un ambiente in cui di costante spesso si trova solo la violenza e l'alcolismo; animatori della preghiera capaci di lasciarsi formare dallo Spirito e divenendo guide per piccoli Gruppi Biblici nei barrios, pur non avendo neppure la licenza elementare; la consapevolezza matura di molti integranti del gruppo preoccupati per il barrio e decisi a testimoniare ancora una volta, durante la Novena di Natale, la Buona Novella; la nascita di piccoli germogli di un lungo seminare ed un faticoso arare in uno dei settori più difficili affidatoci (detto Perù); la condivisione matura e alla luce della fede di amarezze, pettegolezzi, difficoltà e prove vissute in questi mesi di nostra assenza;...insomma, il regno di Dio è in costruzione e Gesù cammina insieme a noi.
Anche tu puoi camminare insieme a noi, da vicino o da lontano; con opere e preghiere; per breve o lungo tempo; nelle possibilità e con le capacità che hai, senza il timore di non essere capace. A chi accetta l'invito chiediamo solo questo: il rispetto per la semplicità e la povertà della nostra gente; il rispetto e l'accoglienza delle loro incapacità e dei loro limiti; il rispetto del loro modo di pensare e di agire; il rispetto per credenze e tradizioni; ricordando che a noi spetta di amare e non di riuscire e che possiamo cambiare il mondo soltanto da dove possiamo e cioè da noi stessi! ... e come direbbe il nostro piccolo Emanuele: nghe!

stefanialuigilele